Simone Vecchio, hair-stylist di Gaeta contro gli stereotipi: “Ogni donna è unica e va apprezzata e venerata per quello che è”
Il noto parrucchiere della città di Gaeta si racconta, dall’infanzia passata a coltivare la terra con i nonni al percorso professionale di alto livello, passando per le risatine dei compagni che lo prendevano in giro per la sua passione. Oggi svela il segreto del suo successo
ARTICOLO REDAZIONALE
Sei perfetta. È l’unica verità che conta. Sei unica. È l’unica espressione che vale. Sì, sei perfetta, così come sei.
Ne è convinto Simone Vecchio, classe ’71 e noto parrucchiere della città di Gaeta, in provincia di Latina. Uno studioso del capello, soprattutto un uomo contro gli stereotipi. Alle spalle scuola di parrucchieri e accademia UNASASS, una bella carriera a Milano e a Roma. E ancora, un periodo come “braccio destro” di Aldo Coppola, sfilate importanti come quella di Giorgio Armani per la Croce Rossa Italiana. Poi, un bel giorno del ’94, ha scelto di prendere bigodini, competenze e passione e aprire un salone a Gaeta, diventando tra gli hair-stylist più apprezzati del Golfo. Il segreto? L’amore per il suo lavoro. Perché Simone prima di guardare i capelli della cliente la guarda negli occhi. La guarda nell’anima.
“Nel mio lavoro ho capito che se la donna non si sente a suo agio con i suoi capelli non si sente bene con se stessa, tutto parte da lì – afferma Simone Vecchio – ecco perché quando le mie clienti vengono nel salone e mi fanno una richiesta, cerco sempre di accontentarle. E, se per caso mi rendo conto che non è possibile, intervengo io, faccio di tutto per renderle ancora più belle”. (visita il sito web di Simone Vecchio)
Perché la bellezza nel 2021 è molto importante. Ma non la bellezza stereotipata, quella che segue la moda fine a se stessa. La bellezza è unica, immensa, infinita. Soprattutto è soggettiva. Secondo uno studio del Dipartimento di Fisica della Sapienza un metodo alternativo d’indagine utilizza le tecniche di inferenza statistica per lo studio quantitativo del fenomeno della percezione della bellezza del volto. I risultati del lavoro, pubblicati su Scientific Reports, hanno suggerito una grande verità: la bellezza è soggettiva.
Mai come nella pandemia le donne hanno avvertito l’esigenza di sentirsi belle. E la nostalgia del parrucchiere. Il fai da te non ha lo stesso effetto, neanche per le più naturali tendenti ad acqua e sapone. Perché andare dal parrucchiere non è solo sistemarsi i capelli, è prendersi cura di sé. È coccolarsi, volersi bene. “Less is more” e rispetto dell’ambiente sono le attuali chiavi di Venere.
“Le donne nel 2021 vogliono sentirsi dire che sono belle, senza mezzi termini – afferma Simone, andando dritto al punto – ma una sola cosa conta dietro a tutto questo: ogni donna è differente dall’altra, è unica e va amata e apprezzata per ciò che è. Penso sia una vergogna nel 2021 parlare ancora di stereotipi e classificare una donna in base al modo in cui è vestita, o peggio, discriminarla solo in quanto donna. È ora di abbattere le mura dei cliché”.
Parola di un hair-stylist. Che per lavoro e forse per deformazione professionale guarda alle tendenze, soprattutto guarda avanti. Perché tendenza non vuol dire stereotipo. E moda non vuol dire discriminazione, anzi. Moda è bellezza e bellezza è unicità.
“Sì, ogni donna è unica e va apprezzata e venerata per quello che è – continua Simone – ho sempre cercato di mettere al primo posto il suo benessere. È per lei che ho creato Nuovavita color, una colorazione che utilizza le erbe tintorie polverizzate, 100% naturali da utilizzare anche per le persone con allergie ai prodotti chimici, nonché Nuovavita Spa, sempre con le erbe tintore, che non colorano, danno benessere ai capelli e alla cute. Ho realizzato anche una linea di prodotti Nuovavita, 100% naturali, per la cura giornaliera dei capelli; il mio KIT che comprende shampoo, maschera ed acqua proteica, un trio perfetto!”.
Simone ha entusiasmo da vendere. E se a primo impatto si mostra distinto e di classe, dietro a sorriso e professionalità si cela un ragazzo di campagna, alla mano. “Sono nato a Minturno. Cresciuto a Scauri, in campagna, sono sempre stato circondato dalla natura, dalla quale ho imparato molto, perché è da lì che noi tutti proveniamo. Da bambino aiutavo spesso i miei nonni a coltivare la terra, mi piaceva andare a cavallo e correre col mio go-kart, una passione che negli anni non ho abbandonato”.
Ma al primo posto ci sono stati sempre i capelli. “Raccoglievo i tralci delle viti che mia nonna potava e li avvolgevo tra i suoi capelli, come bigodini. Una passione che ho sempre portato con me, anche grazie a mio padre, barbiere. Ricordo che dopo la scuola andavo nel suo salone per imparare, dandogli una mano.A 12 anni, per problemi di salute di mia madre, furono costretti ad andare d’urgenza a Parigi, e io rimasi per 15 giorni nel suo salone, con i suoi dipendenti e il suo camice, assumendo il ruolo del piccolo capo”.
Eppure, non esiste storia d’amore senza ostacoli. “Purtroppo la mentalità gretta del posto in cui sono cresciuto mi ha causato blocchi mentali, ricordo ancora le risatine dei miei compagni che mi portarono a isolarmi. Non ho mollato, i capelli erano la mia passione. Così, crescendo ho imparato a seguire i miei sogni e a realizzarli. Ecco perché ai giovani consiglio di non perdere mai la voglia di imparare, perché solo grazie a questa si va avanti. Ponetevi degli obiettivi, ragazzi, perché saranno questi a farvi crescere e migliorare”.
Oltre gli stereotipi, oltre i pregiudizi. Perché la verità è già dentro di noi, proprio come la bellezza: perfetta nella sua imperfezione. Ed è qui che subentra l’artista. In Alchimia c’è un detto: «Il David di Michelangelo è già contenuto nel blocco di marmo grezzo. Esso non si può vedere finché l’artista non comincia a lavorare. Deve togliere, sgrassare, raffinare finché il David non si manifesti in tutto il suo splendore».
Miraja
giornalista del ventre
“Storie che arrivano alla pancia delle persone”