Sapevi che esiste una pianta anti-cancro?
Dopo una lunga pausa estiva la rubrica “Le storie incredibili di Terry” ritorna con un nuovo articolo la cui protagonista non potrà far altro che stupirvi: la vinca rosea.
Quello di “Le storie incredibili di Terry” è un ritorno che porta con sé nuove consapevolezze, nuovi obiettivi e riflessioni da cui trarre veri e propri insegnamenti di vita. Non cambia però la meta, che resta quella della nostra oasi felice, di cui lo scorso anno abbiamo conosciuto numerosi componenti (non perderti gli articoli precedenti facendo click qui).
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Ritornare a passeggiare tra le creature dell’oasi felice allontana ogni senso di malessere e di nostalgia. Il vento accarezza il mio volto ed i capelli si abbandonano alla sua dolcezza, i colori della natura sono vivi e colmano di gioia gli occhi di chi la osserva.
Passo dopo passo mi addentro sempre più verso la fitta vegetazione tra cui si nasconde la protagonista di oggi, fino a che il suo rosa imponente non richiama la mia attenzione.
Il fiore dai 5 petali ha la forma che ricorda quella di una girandola, ama il sole ed abbellisce i nostri balconi in primavera anche se in pochissimi conoscono i segreti che cela.
Il suo nome è Vinca rosea, nasce nell’Africa centrale, in Madagascar, e grazie alla sua capacità di proliferare cellule cancerogene rappresenta un importante alleato in campo oncologico. Prevenendo infatti la divisione cellulare nelle prime fasi del processo mitotico, è utilizzata come trattamento di forme tumorali tra cui la diffusa leucemia, il cancro del polmone o ancora il carcinoma mammario che colpisce moltissime donne.
Sono profondamente onorata di poterle chiedere la sua storia e quasi mi trema la voce. È lei a farmi coraggio e le pongo la prima domanda spinta dalla curiosità e dall’ammirazione. – Immagino che tu sia sempre stata amata– le chiedo, sapendo quanto nella società moderna sia comune questa malattia. “Ti sbagli cara, sono stata protagonista di uno sfruttamento commerciale intorno agli anni ‘50 proprio nel mio luogo natio da cui gli indigeni, che da sempre hanno conosciuto e apprezzato le mie proprietà, non hanno ricevuto alcun compenso; ancora oggi il genere umano antepone spesso gli interessi economici al benessere comune”.
La sua risposta mi porta inevitabilmente a riflettere e mi stupisco della sua perseveranza. Continuo a scoprire dei lati della Vinca Rosea chiedendole perché dopo tanta superficialità lei continui a donare se stessa agli altri. “È vero, decoro tanti giardini, viene fatto elogio della mia bellezza, ma sono stata anche testimone dei sorrisi smaglianti delle mamme che hanno potuto riabbracciare i loro figli dopo anni di cure, di coloro che hanno potuto riprendere la loro corsa verso il successo, di donne e uomini impegnati costantemente nella ricerca, per la salute altrui. È questo che intendo io per felicità, un dare per ricevere”.
Come spiega il direttore del centro di medicina integrativa dell’azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, Fabio Firenzuoli, nel suo libro “Le erbe anti-cancro”, dalla pianta vengono isolati principi attivi ad azione antitumorale (come la vincristina e la vinblastina) utilizzate in ambito medico. Sono questi principi attivi ad impedire che la cellula tumorale possa replicarsi e colpire più tessuti.
La Vinca Rosea, come tanti dei nostri protagonisti, ha dimostrato la sua profonda umanità e ha lanciato un importante messaggio a tutti noi. Ci invita a recuperare il valore della solidarietà che sembra stia svanendo oltre che a promuovere la prevenzione contro i tumori.
L’intervista mi ha legata ancora di più a questo luogo che regala ogni volta un’atmosfera magica. Mi carico delle nuove conoscenze apprese e proseguo il mio viaggio nell’oasi felice.
Terry