Sharon Garibotto, la prima macchinista donna nel 2023
Esistono gli stereotipi sulle “donne al volante” anche per chi guida i treni? A quanto pare sì e i numeri fanno pensare. Eppure, c’è chi se ne frega!
Di treni ne prendiamo tanti, ma raramente ci chiediamo chi è alla guida.
Chissà se anche per il traffico ferroviario esista la credenza “donna al volante, pericolo costante” o se semplicemente, come in molti settori lavorativi, le donne non vengano neanche prese in considerazione.
Ricordo una volta di essere rimasta stupita per aver visto un’autista donna guidare l’autobus che mi portava a scuola ed è esattamente con lo stesso stupore che lo scorso otto marzo è stata accolta la notizia riguardante Sharon Garibotto, 35 anni e prima macchinista donna in Italia.
Donne diverse, storie diverse
Originaria di Sestri Levante (Genova), Sharon Garibotto lavora per la Tua, il Trasporto Unico Abruzzese, e sulle linee del centro Italia: un mestiere scelto per passione, come spiega, perché il nonno da piccola le aveva regalato un treno di legno.
“Portare un treno non è solo prettamente maschile. Basta un po’ di tecnica, e poi passione e voglia.”
E il treno che Sharon Garibotto ha avuto l’occasione di guidare lo scorso otto marzo assume ancora più importanza dal momento che è dedicato a Sabina Santilli, storica attivista abruzzese per i diritti dei sordociechi e dei pluriminorati psicosensoriali nonché fondatrice dell’associazione Lega del Filo d’Oro.
La Garibotto è la prima donna all’interno di un personale composto da 18 macchinisti: assieme a lei sono state presentate anche tre nuove capitreno, ma i numeri rimangono comunque bassi.
Se si inserisce questo discorso in un contesto ancora più ampio, ovvero quello della difficile convivenza per le donne tra vita personale, famiglia e lavoro, allora le domande da porsi sarebbero molte.
Che peso hanno i pregiudizi?
Secondo uno studio condotto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, tra i settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna c’è proprio quello relativo ai “conduttori di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento”, che avrebbe un gap pari al 96%.
E la situazione non migliora nei paesi esteri dove, invece, sembra addirittura peggiorare.
Un passo avanti importante quello di Sharon Garibotto, ma sicuramente non il punto di arrivo: anno dopo anno, stazione dopo stazione, ci prenderemo i nostri spazi. Come? Credendo di più in noi stesse, e uno dei tanti modi per farlo è attraverso un percorso di coaching e formazione.
Intanto, godiamoci il viaggio.
Irene Centola