La storia d’amore di una coppia lesbica, Federica si racconta: “Abbiamo scritto un romanzo insieme”
Come vive una coppia lesbica nel 2021? Nel mese del Pride lo abbiamo chiesto a Federica Binacchi, 30 anni di Gaeta, che con la sua compagna Simona Lombardi ha scritto un libro che fa riflettere, per dare un contributo contro l’omotransfobia
Introversa all’apparenza, ma negli occhi ha mille emozioni. Giovane, scrittrice e piena di talento, da Napoli a Gaeta vive al Centro Sud Italia con una mente aperta al mondo.
Si chiama Federica Binacchi, 30 anni e ha sempre vissuto a Gaeta, nella provincia di Latina. Laureata in Lettere presso La Sapienza e successivamente trasferita a Napoli dove lavora, ha sempre avuto la passione per i fumetti. Attualmente ha all’attivo con la casa editrice Prankster un fumetto di nome “7”, mentre per la lettura/scrittura ha pubblicato una narrativa scolastica per la scuola superiore di primo grado.
La cosa che mi ha colpito di più? Un romanzo d’amore omosessuale, scritto a quattro mani con la sua compagna, Simona Lombardi. “Una coppia che racconta una coppia” lo ha definito e non potevo che dedicargli un numero del Magazine per il progetto di Desert Miraje™. Nel mese del Pride mi è sembrato un segno del destino.
“La chiave nei silenzi è ciò che avrei sempre voluto trovare sullo scaffale di una libreria – racconta decisa – un libro che fa riflettere, che parla di tematiche attuali e di ragazzi alle prese con problemi reali. Le protagoniste sono due liceali comuni (una delle due è una ragazza in sovrappeso la cui bellezza, però, è innegabile) e si snoda a Gaeta, la città che tanto mi ha donato. L’idea è quella di regalare qualcosa alle nuove generazioni, di fare la mia parte in questa vita. Mandare un messaggio positivo in tutti i sensi. Le due ragazze, Elena e Lavinia, si innamoreranno sullo sfondo della nostra, Gaeta trovandosi di fronte a tutte le difficoltà che ne derivano. E poi, una coppia che racconta una coppia è uno scorcio di realtà. La casa editrice è Bookabook, loro lavorano con la formula del crowdfunding. Questo significa che abbiamo 100 giorni per pre-vendere 200 copie e se ciò avverrà vedremo La chiave nei silenzi in libreria”.
La scrittura è come il latte, nutre l’anima fin da neonati. E Federica questo nutrimento lo ha ricevuto dai nonni, proprio in un giorno di sole.
“Ricordo i pomeriggi d’estate a leggere sotto l’ombrellone sulla spiaggia con loro – ripensa – fare la pendolare universitaria mi ha insegnato il senso del sacrificio e della vera stanchezza. Mia madre odiava la velocità con la quale divoravo i libri, perché era costretta sempre a comprarne di nuovi, adesso lavoro in una libreria e di libri ne abbiamo fin sopra il soffitto.
“Il lavoro in libreria è faticoso, soprattutto quando ti ritrovi di fronte a genitori che non sanno assolutamente nulla di Calvino o Sciascia e che storpiano i titoli dei libri pretendendo di avere ragione. Ci vuole tanta pazienza. Il ‘lavoro’ di scrittrice, invece è diverso, e sento di voler dare un consiglio ai giovani che ci leggeranno: vi diranno che non ce la farete mai perché non avete abbastanza followers, perché non siete figli di nessuno o vi chiederanno cifre assurde. Non ascoltateli MAI. Se avete una passione, fatene un lavoro”.
Ma l’argomento del libro di Federica e Simona non è a caso. “Volevo dare il mio contributo alla causa contro l’omofobia e questo è il modo migliore per me – spiega Federica – le storie d’amore hanno sempre come protagonisti un ragazzo e una ragazza che, dopo vare vicissitudini, riescono a coronare il loro sogno. Perché dovrebbe essere diverso per due ragazze? Ho cercato di mettere su carta, nel modo più realistico possibile, quello che potrebbe affrontare una coppia omosessuale. Come lo vive? Non bene. Dal punto di vista della legge è tutelata, ma c’è sempre la paura di non essere accettati, di non potersi rivelare al cento per cento. Sul luogo di lavoro per esempio, con colleghi che dovrai vedere tutti i giorni, a scuola con gli amici o in famiglia”.
Ebbene sì, come dicevamo nell’editoriale della scorsa settimana con la storia di Antonio, molto si è fatto ma molto altro anche no.
“Spero di poter aiutare i ragazzi e le ragazze a sentirsi meno soli, a sentirsi meno insicuri e che, leggendo, si ritrovino nelle stesse situazioni dei protagonisti, che possano trovare una via d’uscita. Che li faccia sorridere. Perché una delle mie protagoniste, Lavinia, è fuori da ogni stereotipo. Se ne frega della linea, è in sovrappeso e ha successo coi ragazzi della scuola, ma alla fine nasconde la verità a se stessa: l’omosessualità. Famiglia è dove ci sono le persone a cui vuoi bene, aggiungere altro sarebbe superfluo. Non importa il sesso o il legame di sangue”.
Lo scorso anno l’Istat ha avviato un’indagine sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle persone lgbt+ (in unione civile o già in unione). La ricerca dovrebbe essersi conclusa in febbraio, io ci terrei un occhio (per saperne di più clicca qui). Perché ddl Cirinnà sulle unioni civili a parte, compresi i social e soprattutto le “inclusivissime” nuove generazioni, fondamentalmente l’omofobia è ancora un cancro della nostra società. E ad oggi, metà giugno 2021, non esiste una legge che tuteli le persone discriminate per il loro orientamento sessuale. (approfondisci ddl Zan sull’omotransfobia e perché non è ancora stato approvato).
Un’ultima domanda a Federica, prima di celebrare il mese del Pride correndo a prenotare una copia de “La chiave nei silenzi” affinché venga pubblicato. Qualche consiglio per quei giovani che non riescono a fare coming out e alle loro famiglie?
“Fa paura, fa sicuramente paura, ma continuare a nascondere una parte così fondamentale di sé non porterà che a continuare a ferirsi. Ci saranno momenti in cui sarà facile pensare ‘perché proprio io?’ e ‘non potevo essere normale?’. Ma alla fine – conclude – capiranno che per stare bene basta veramente poco e che la normalità non è una congettura stereotipata”.
LINK UTILI Per conoscere meglio Federica:
https://www.facebook.com/beezus.lombardihttps://www.facebook.com/federica.binacchi.3
https://www.instagram.com/simona_lombardi11/
https://www.instagram.com/fede_binacchi/
Miraja
giornalista del ventre
“Storie che arrivano alla pancia delle persone”