Irene, 21 anni di Gaeta: “sono stata membro del Parlamento Europeo, ecco come partecipare”
Dall’ 8 al 10 Ottobre si è tenuto al Parlamento Europeo di Strasburgo lo European Youth Event 2021: scopriamo insieme di cosa si tratta
Non capita certamente tutti i giorni di andare a far visita al Parlamento Europeo, figurarsi poi diventarne a tutti gli effetti un membro attivo e partecipativo!
Questo è quello che è successo a me, 21 anni di Gaeta, studentessa e al tempo stesso accumulatrice compulsiva di passioni varie, verso le quali mi butto a capofitto, trasformando ogni tentativo in un’esperienza di vita.
E sicuramente un’esperienza eccezionale è stata quella che ho vissuto dal 7 al 10 Ottobre a Strasburgo in occasione dell’EYE 2021, ovvero l’ European Youth Event: migliaia di giovani da tutta Europa si sono riuniti in quella che è per eccellenza la culla d’Europa e hanno apportato il loro prezioso contributo, scambiandosi opinioni e proponendo idee in vista della Conferenza sul Futuro dell’Europa.
Già, perché il motto ufficiale dell’evento di quest’anno lo abbiamo visto scritto ovunque e lo abbiamo fatto nostro: “The future is ours”, il futuro è nostro. Ed eventi come questo lo dimostrano.
Fine ultimo del progetto è infatti quello di aprire le porte dell’Istituzione europea più importante ed imponente in modo tale da renderla, semplicemente, più accessibile e familiare: insomma, un luogo in cui le distanze tra i grandi organismi e i piccoli enti, tra gli adulti e i giovani vengano annullate. Nessuna regola, se non quella di rispettare i criteri di uguaglianza, inclusione e sostenibilità di cui da tempo l’Europa si è fatta principale paladina e portavoce. Ah, non dimentichiamo la no gadget policy, novità di questa edizione di EYE, in totale rispetto con l’ambiente e le misure ecosostenibili!
Le iscrizioni sono aperte a tutti i giovani dai 16 ai 30 anni e per registrarsi basta informarsi sul sito del PE o tramite la pagina social ufficiale.
Le attività organizzate erano in linea con le tematiche attuali: c’è chi ha deciso di partecipare ad un dibattito sugli argomenti tabù della società odierna, chi si è immerso in giochi di ruolo in cui si discutevano eventuali proposte di legge, chi ha puntato alla creatività e si è impegnato nella realizzazione della nuova bandiera europea o nell’ideazione di una nuova app per il Parlamento.
Non sono mancati, inoltre, gli sport all’aperto, tutti all’insegna dell’accessibilità universale: basket in sedia a rotelle, boxing, tiro con l’arco, corsi di Tai-Chi e persino…la capoeira!
Certamente sono di parte, ma l’attività che più mi ha emozionato è stata quella che mi ha permesso di partecipare non solo come ospite, ma come organizzatore dell’evento: grazie alle Radio Universitarie Italiane, di cui sono membro affiliato da poco meno di un anno, ho avuto l’occasione di assistere – anzi, di condurre – una vera e propria diretta radiofonica insieme ai ragazzi dei format condivisi: Europhonica, Cineuni, Raduni Musica e Raduni Sport.
Ad ospitarci sono stati gli studi radiofonici che il PE ha intitolato ad Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski, i due soci scomparsi nell’attentato terroristico dell’11 Dicembre 2018 a Strasburgo, e dei quali i membri di Raduni si sono fatti portavoce, grazie anche all’aiuto e alla dedizione della Fondazione Antonio Megalizzi.
A partecipare alla nostra diretta sono stati i giovani di EYE, i quali, coraggiosamente, hanno voluto provare l’emozione di fare radio: dopo un breve tour negli studi e alcuni cenni tecnici sul giusto atteggiamento da tenere dinanzi ad un microfono (IPERSENSIBILE!), i nostri ospiti si sono messi in gioco a turno, accompagnati da coppie di speakers esperti (o nel mio caso, alle prime armi) che li hanno guidati in dibattiti e discussioni interessanti.
Le tematiche trattate sono state divise per argomento: sostenibilità e Agenda 2030, cooperazione, privilegio europeo, opportunità di studio e di lavoro, innovazione tecnologica, inclusività ed accessibilità, sport, alimentazione, parità di genere, fake news e futuro dell’Europa.
Già, qual è il futuro dell’Europa? E’questa la domanda che ho posto in chiusura di diretta ai miei ospiti: “se doveste pensare ad una parola che descriva l’Europa del futuro, quale scegliereste?”
La mia, indubbiamente, è CONOSCENZA: credo in un’Europa dai valori universali che preservi l’arte e la cultura, che non abbia paura di ascoltare le idee rivoluzionarie dei giovani, di scardinare i valori e al contempo preservare le diversità e le tradizioni di ciascun Paese.
E voi, a quale parola pensereste? Non dimenticate che il futuro è vostro!
Irene Centola