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Storie che nessuna mamma ti racconterebbe: la mia nuova rubrica

Nasce finalmente la nuova rubrica del Desert Miraje Magazine ® “Storie che nessuna mamma ti racconterebbe”, in cui smonteremo insieme uno ad uno tutti i tabù sulla gravidanza!

Non bastavano tabù e stereotipi da donna, ci si mettono pure quelli da mamma!

Buon miraggio tesori e benvenuti alla mia nuova rubrica “Storie che nessuna mamma ti racconterebbe”, una bomba esplosiva di ribellione a tutto ciò che non viene detto “per paura di”. Non so voi, in gravidanza, ma io questo peso l’ho avvertito parecchio. Ho deciso di farci una vera e propria rubrica, creando uno spazio sul Desert Miraje Magazine in cui tutto ciò che non verrebbe mai detto dalle gestanti e dalle mamme finalmente ora ha il coraggio di essere detto. Vi parlerò a cuore aperto delle mie esperienze, ma ascolterò anche le vostre testimonianze, di donne che come me sono stanche di fare finta di replicare il modello della Madonna (come viene tramandata) e finalmente sentirsi libere di esprimersi nella loro condizione di umane.

Mi conoscete, ho 33 anni e ho fondato questo brand. In primavera ho scoperto di essere incinta, era una notte di luna piena e mi svegliai alle cinque e mezzo. Proprio nel momento di massima espansione del plenilunio, mentre pregavo e meditavo la osservai dal balcone e qualcosa dentro di me mi disse “sei incinta”. L’amore della Dea Madre si manifestò così e dopo qualche giorno me lo confermò il test di gravidanza. Straordinario.

Io poco prima della gravidanza

Ma ancora non sapevo cosa mi aspettava. O forse me lo immaginavo. “Sei ingrassata?”, “Ti trovo gonfia”, “Finalmente sei incinta?”. Ragazze, “finalmente”… la gente non si rende neanche conto di quello che dice e di quanto le parole abbiano un peso. Ma chi t’ha detto che è un “finalmente”, che ne sai tu da quanto Ale e io ci stiamo provando e che ne sai come abbiamo concepito! Però per chi l’ha detto è “normale”, c’ho 33 anni ed era pure ora che procreassi.

Primo terribile tabù: devi rimanere incinta prima dei 30, perché l’ascia di Crono è sulla tua testa. Eppure la figlia della mia vicina di casa è incinta come me, in questo periodo, primo figlio: 47 anni.

La mia faccia durante le prime settimane di gravidanza: un pallone

Comunque io mi sentivo malissimo in quei giorni: stanchezza assurda, gonfiore, faccia pallida e smorta, capelli unti alla radice e secchi alle punte. Uno straccio davvero e a una certa ho pensato di essere pazza. A Pasqua lanciai il mio libro “Io sono Istar”, a Pasquetta (giorno prima del test) andai a pranzo fuori con amici ma mi ritirai alle 6 di pomeriggio (proprio io che a quell’ora di solito passavo allo Spritz?). A casa da sola ebbi la brillante idea di guardare un thriller psicologico (il mio genere preferito). Dopo il film scoppiai in lacrime e accusai Ale di tenermi nascosta la mia vera vita, ovvero quella di una malata di mente seguita da uno psichiatra.

Ora rido ma mi ricordo che urlavo: “Dammi il mio cellulare!” e Ale “Ma ce l’hai in mano!” e io “Quello vero non questo! Mi tenete sotto osservazione come al GF, mi state facendo vivere una vita parallela e finta come quella di Jim Carrey in The Truman Show!”. Ale oscillava tra il ridere e il preoccuparsi seriamente, sta di fatto che bastò a convincerlo del mio stato gravido. Il giorno seguente: beta a oltre 6000 e positiva alle urine. La prima cosa che dissi uscendo dall’ospedale, piangendo: “Amo, sono incinta!” e subito dopo ridendo “Non sono pazza!”.

Gli ormoni, sapete, fanno brutti scherzi. Io per esempio, pensavo di entrare e uscire da una casa di cura e non ricordare nulla a causa degli psicofarmaci. Combatto con gli ormoni da 8 mesi, essendo già di mio molto molto su con gli ormoni. È stata una giostra, dal primo giorno in cui ci sono salita, montagne russe peggio dell’azienda. “Verso la sesta settimana compaiono sintomi simili alla sindrome premestruale (PMS), perché la produzione di ormoni funziona a pieno ritmo” dicono i medici. E dicono anche che questo si manifesta nel primo e nel terzo trimestre, ma non fidatevi, oh voi emotive: perché ogni singolo giorno di gestazione vi sembrerà il giorno prima del ciclo.

Ma non preoccupatevi: non siete pazze, né viziate, non c’è niente di male, è tutto normale. Non tutte piangono per le cazzate in gravidanza, io neanche una lacrima, ma sì mi sono arrabbiata per ogni cazzata.

L’unica nausea che ho avuto è stata nei confronti del genere umano. Avete letto bene. Nei primi tre mesi alle ore 10 circa del mattino io ripensavo a tutte le cose schifose che vedevo intorno a me (persone, situazioni, ipocrisia, ingiustizie) e mi veniva da vomitare. Ma di questo e della nausea profonda nei confronti di Ale a tal punto da dirgli “menomale che parti” parleremo la prossima volta.

Buon miraggio

Miraja

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